Cosa sono le emozioni?
Le emozioni sono stati mentali e fisiologici che si associano a reazioni comportamentali e psicofisiche. Possono manifestarsi attraverso una vasta gamma di intensità e influenzare il nostro comportamento, il pensiero e le relazioni
A cosa servono le emozioni?
Le emozioni hanno il compito di darci informazioni sul nostro stato interno e favoriscono l'interpretazione di quanto accade intorno a noi, aiutandoci a trovare le condizioni migliori per affrontare la situazione
Per il nostro benessere e per instaurare buone relazioni bisogna saperle ascoltare ed esprimere in modo adeguato
I tipi di emozioni
Le emozioni si possono classificare in base al livello di complessità in:
- EMOZIONI DI BASE: sono identificabili in tutte le culture e a tutte le età
- EMOZIONI COMPLESSE: derivano dalle varie combinazioni e dall'integrazione tra le emozioni di base
Le emozioni possono anche essere classificate in base alla connotazione emotiva, cioè al tipo di affetto percepito:
- EMOZIONI POSITIVE: amore, gioia, felicità, serenità, eccitazione, sorpresa, gratitudine...
- EMOZIONI NEGATIVE: rabbia, tristezza, paura, colpa, vergogna, invidia, gelosia, disgusto...
Le emozioni sono potenti strumenti che, se comprese e gestite in modo efficace, abbimo a disposizione per il nostro benessere. Se si presentano in modo inadeguato, operano contro il nostro interesse
Di seguito, l'elenco e la descirzione delle emozioni principali, di base e complesse, per imparare a conoscerle meglio: cosa sono, a cosa servono, gli effetti e i consigli di gestione
Le emozioni base
Le emozioni di base sono la base dell'esperienza emotiva, risposte innate e universali che fanno parte del patrimonio emotivo di tutti.
Sono presenti a tutte le età e in ogni cultura. Il loro ruolo è di regolare il comportamento per favorire il miglior adattamento possibile all'ambiente e alle situazioni.
Le emozioni di base segnalano pericoli, indicano i bisogni fondamentali da soddisfare in quel determinato momento, permettono di vedere le opportunità offerte dall'ambiente, aiutano a comunicare in modo immediato.
Riconoscere le emozioni di base è fondamentale per una sana e appagante vita emotiva
La rabbia
La rabbia è l'emozione che si manifesta con varie reazioni emotive, fisiologiche e comportamentali tra cui: irritabilità, tensione muscolare, aggressività, aumento della frequenza cardiaca.
A cosa serve la rabbia?
La rabbia serve a darci la forza necessaria per la nostra autoaffermazione, è l'emozione che ci peremette di dire NO! e che aiuta a reagire alle situazioni che sentiamo sbagliate per noi.
E' quindi un aiuto fondamentale per affrontare la vita, ma a volte può operare contro il nostro interesse: se è troppa rischia di esplodere, se invece siamo incapaci di avvertirla diventiamo passivi.
I motivi della rabbia
La rabbia è provocata da:
- frustrazione: per la difficoltà a soddisfare i nostri bisogni o raggiungere i nostri obiettivi
- senso di impotenza, di perdita di controllo e ingiustizia
- paura, senso di minaccia per la nostra sicurezza
- stress prolungato, quando non si vede una via di uscita
Gli effetti della rabbia
La rabbia può provocare:
- tensione interna, rigidità, nervosismo
- paura di perdere il controllo
- problemi di relazione: per tendenza alla conflittualità e difficoltà a comunicare in modo adeguato
- problemi comportamentali: l'eccesso di rabbia può portare a comportamenti auto o etero distruttivi
- aumento dello stress e della tensione psicofisica
Gestire la rabbia
Esistono varie strategie pche possono aiutare a gestire la rabbia, tra cui:
- respirazione profonda e tecniche di rilassamento
- fare esercizio fisico per scaricare la tensione
- attività piacevoli che distolgano l'attenzione dalla rabbia
- imparare a comunicare meglio i propri bisogni e desideri per prevenire i conflitti
Se la rabbia diventa di difficile gestione bisogna capirne le cause perchè non sempre l'origine della rabbia è evidente. Comprendela aiuta a a vivere più serenamente, a ridurre i possibili sensi di colpa, e a costruire relazioni sane e soddisfacenti.
La paura
La paura è l'emozione che si manifesta attraverso reazioni di allarme, ansia e preoccupazione per la nostra sicurezza. A livello fisiologico può portare all'aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, sensazione di panico, sudorazoine e tremori.
A cosa serve la paura?
La paura ha la funzione di proteggerci ed è fondamntale per la sopravvivenza e il benessere emotivo. E' l'emozione che, di fronte ad un pericolo, può portare a due risposte: la fuga o la paralisi. Generalmente, se la fuga non è possibile, ci si immobilizza. Se, al di là del pericolo imminente, tendiamo a essere sempre un pò impauriti, questa emozione diventa un ostacolo alla nostra crescita perchè non ci permette di esplorare il mondo intorno a noi e di cogliere tutte le opportunità.
I motivi della paura
La paura può essere provocata da:
- pericoli reali: di subire un danno imminente alla nostra integrità fisica
- pericoli percepiti: timore di poter subire un danno, in assenza di una minaccia reale. In questo caso la paura si percepisce generalmente come ansia
- eventi passati in cui abbiamo provato paura: in situazioni simili, la paura può essere richiamata alla mente
Gli effetti della paura
Gli effetti della paura possono manifestarsi:
- a livello fisiologico con l'attivazione del sistema nervoso autonomo: da qui, l'aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, l'alterazione della sudorazione, la dilatazione delle pupille
- a livello emotivo con la sensazione di terrore e panico
- a lungo termine, la paura eccessiva o cronica può portare allo sviluppo di disturbi d'ansia, disturbi depressivi, disturbo post traumatico da stress
Gestire la paura
E' possibile gestire la paura attraverso:
- consapevolezza e conoscenza delle reazioni sia psicologiche che fisiologiche
- respirazione profonda e rilassamento
- comprensione della paura, delle cause per cui si tende ad andare in stato di allarme se la situazione non lo richiede
Se la paura diventa un ostacolo allo svolgimento delle normali attività o ci impedisce di fare nuove esperienze, deve essere compresa per riuscire a vivere senza l'ansia costante di qualche pericolo.
La tristezza
La tristezza è l'emozione che proviamo di fronte ad una perdita: il termine "perdita" va inteso in senso ampio, non solamente come lutto, ma anche come fallimento, delusione o cambiamento.
A cosa serve la tristezza?
La tristezza serve ad elaborare la perdita, è il momento in cui dobbiamo attingere alle risorse interne per dare un senso all'accaduto, per poi poter reagire e trovare nuove fonti di appagamento. Senza questo processo rischiamo di restare legati a ciò che abbiamo perso e non riusciamo più ad evolvere.
I motivi della tristezza
Tra le cause della tristezza troviamo:
- morte di una persona cara
- fine di una relazione, separazione e divorzio
- perdita del lavoro
- fallimenti personali
- non raggiungimento di determinati obiettivi o aspettative
- esperienze negative
- solitudine e senso di abbandono
Gli effetti della tristezza
Gli effetti della tristezza possono manifestarsi a livello emotivo e fisico con:
- abbassamento del tono dell'umore
- isolamento sociale, disinteresse per il coninvolgimento con gli altri
- affaticamento generale e mancanza di energia, sia a livello fisico che mentale, con conseguente riduzione della capacità di attivazione
- possibili disturbi del sonno e dell'alimentazione
Gestire la tristezza
La gestione della tristezza può essere difficoltosa perchè ci toglie, dall'interno, la voglia di fare. Per questo motivo invece bisogna cercare di attivarsi:
- sforzarsi di fare qualcosa di piacevole
- cercare supporto sia emotivo che pratico
- esprimere la tristezza e le emozioni negative con una persona di fiducia
- evitare di guidicarsi e colpevolizzarsi
La tristezza è un'emozione difficile e faticosa, se è eccessiva ci fa chiudere in noi stessi e ci toglie la speranza. Comprenderla, ci permette di trasformarla in una forza, di vedere che nelle difficoltà ci può sempre essere una opportuità di crescita.
La gioia
La gioia è l'emozione che ci permette di provare piacere e soddisfazione per una serie di esperienze positive. Arricchisce la nostra vita, è una forma di nutrimento affettivo. La gioia contribuisce a dare un senso alla nostra vita, ci fa stare bene perchè ha effetti benefici sul complesso mente corpo.
I motivi della gioia
La gioia ha origine da:
- successi personali
- eventi di vita positivi
- momenti di condivisione sociale
- piccole gioie quotidiane
Gli effetti della gioia
La gioia si presenta attraverso una serie di manifestazioni fisiche, emotive e comportamentali, tra cui:
- la risata spontanea e il sorriso, risate contagiose che coinvolgono anche gli altri
- senso di leggerezza, di avere la mente libera
- capacità di apprezzare anche le piccole cose della vita
- migliora il tono dell'umore, ci fa sentire più ottimisti e attivi
- ci permette di provare soddisfazione
- ci aiuta a ridurre il livello di ansia e di stress
- rinforza il sistema immunitario
- favorisce l'instaurarsi di relazioni positive e costruttive, ci aiuta a sentirci parte di un gruppo e a condividere
Gestire-favorire la gioia
Visti gli effetti benefici della gioia, più che gestirla, è importante capire come riuscire ad essere più contenti e soddisfatti. Di seguito, alcuni spunti a cui spesso non dedichiamo la giusta attenzione:
- riflettere sulla gioia e pensare a che cosa significa per noi provare questa emozione
- siamo soddisfatti di noi stessi? se la risposta è negativa, da quanto tempo non lo siamo soddisfatti? riusciamo a capirne il motivo?
- che cosa ci permette di essere sereni? cosa ce lo impedisce? perchè?
- riusciamo a pensare che anche nei momenti un pò difficili è possibile e provare gioia?
- siamo consapevoli che tutti meritiamo di provare gioia?
- ci diamo diamo il tempo per apprezzare le piccole cose positive della vita?
- riusciamo ad investire il nostro tempo in relazioni positive, che ci facciano stare bene e sentire tranquilli?
- ci prendiamo il tempo per fare le cose che ci piacciono, che si tratti per esempio di un hobby o una passeggiata occasionale all'aperto, per fare qualcosa che troviamo appagante?
La gioia migliora il nostro benesere psicofisico: se e quando ci accorgiamo di far fatica a provare gioia dobbiamo attivarci e comprenderne bene il motivo, altrimenti le emozioni negative tendono a prendere il sopravvento.
La sorpresa
La sorpresa quella risposta psicofisica a stimoli nuovi e imprevisti che ci ricorda che possono capitarci eventi inaspettati. In base al contenuto può avere valenza positiva o negativa.
A cosa serve la sorpresa?
La sorpresa serve a dirigere la nostra attenzione verso un determinato evento. Gli eventi che ci sorprendono stimolano la mente ad elaborare e rielaborare le informazioni, il che determina un apprendimento: difficilmente dimentichiamo qualcosa che ci ha molto sopreso, anche se è passato del tempo. Questo apprendimento serve a facilitarci in situazioni future simili o emotivamente collegate.
I motivi della sorpresa
Spesso ci sorprendiamo più di quanto immaginiamo, la sorpresa può essere infatti dovuta ad una serie di situazioni, dalle più semplici a quelle più particolari. E' possibile provare sorpresa quando:
- riceviamo una notizia improvvisa
- il comportamento altrui ci sembra non appropriato, esagerato o molto diverso dal solito
- il nostro comportamento ci sorprende: di fronte all'imprevisto potremmo reagire in un modo che non ci saremmo mai aspettati
- proviamo un'emozione inaspettata
- dobbiamo affrontare un'urgenza
Gli effetti della sorpresa
Gli effetti della sorperesa sono maggiori tanto maggiore è lo stupore, e si manifestano a livello psicofisico:
- si attiva il sistema nervoso autonomo, con aumento del battito cardiaco e alterazione del respiro (che può sospendersi un attimo)
- favorisce la consapevolezza della siutazione perchè la nostra attenzione viene diretta verso la fonte della sorpresa
- può cambiare il tono dell'umore: in base al tipo di evento, il nostro umore può modificarsi notevolmente verso l'alto o verso il basso
Gestire la sorpresa
La sorpresa è un'emozione di breve durata, lascia presto il posto ad altre emozioni più utili a gestire la situazione, interna o esterna. Gestire la sorpresa che riguarda eventi positivi non comporta generalmente difficoltà, anzi può essere un'emozione che, quando condivisa, può rafforzare i legami interpersonali. Può essere più difficile gestirla di fronte ad eventi negativi: in questi casi proviamo un vissuto doloroso e avere altre persone vicino può essere di gran supporto.
Per gestire al meglio la situazione è necessario lasciare alla mente il tempo di elaborare l'accaduto cercando di tollerare l'eventuale momento di confusione.
La sorpresa è l'emozione che proviamo di fronte al nuovo e all'inatteso. Contrasta con la nostra naturale tendenza alla ricerca della stabilità e prevedibilità degli eventi. Se è gestita in modo adeguato, ci permette di cogliere nuove sfide e trasformarle in esperienze positive.
Il disgusto
Il disgusto è l'emozione che ci permette di evitare sostanze o situazioni che potrebbero essere nocive per la nostra salute e il nostro benessere, attraverso l'avversione per determinati odori, sapori o l'avversione per determinate persone.
A cosa serve il disgusto?
Il disgusto ha varie funzioni protettive, tra cui:
- protezione da sostanze nocive: ci permette di evitare il contatto con sostanze potenzialmente pericolose per la salute (cibi contaminati, rifiuti biologici, sostanze chimiche tossiche)
- igiene personale e dell'ambiente: igiene e pulizia riducono il rischio di contrarre infezioni e malattie
- influenza i comportamenti sociali attraverso la regolazione di ciò che può essere socialmente accettabile o meno
I motivi del disgusto
Il disgusto è provocato da:
- sapori, odori sgradevoli
- vista di cose e situazioni disturbanti
- comportamenti non tollerabili
Gli effetti del disgusto
Il disgusto può manifestarsi attraverso:
- espressioni facciali tipiche
- sensazioni fisiche: nausea, vomito
- evitamento: rifiuto di avvicinarsi alla fonte del disgusto o bisogno di eliminarla il più presto possibile
Gestire il disgusto
Gestire il disgusto può essere difficile perchè è una emozione molto viscerale, molto legata alle reazioni fisiologiche dell'organismo. E' possibile gestirlo conoscendo che cosa ci disgusta ed evitando la cosa o la situazione: infatti questa emozione è una guida che ha radici nelle nostre memorie più profonde, ed ha una funzione protettiva fondamentale per la nostra sopravvivenza: che si tratti di sapori, odori o persone, il disgusto ci sta dicendo di allontanarci dalla fonte di disagio.
Le emozioni complesse
Le emozioni complesse derivano dalla combinazione di quelle di base, che mescolandosi, portano ad infinite sfumature emotive.
Le emozioni complesse possono variare molto da persona a persona perchè sono influenzate da fattori individuali, sociali e culturali.
Il loro ruolo è di:
- connetterci con gli altri a livello profondo permettendoci di comunicare in modo molto sottile i nostri stati d'animo e di comprendere quelli degli altri
- regolare al meglio le nostre risposte emotive
- ci aiutano a prendere decisioni
- ci permettono di interpretare e dare senso a ciò che ci circonda
- ci aiutano a conoscere sempre più noi stessi e gli altri per una vita piena e significativa
L'amore
L'amore è un'emozione di difficile definizione, potremmo pensarla come la intima connessione con un'altra persona. E' estremamente complessa, si manifesta sotto molte forme, ha aspetti psicologici e fisiologici, e implicazioni nella vita di tutti a vari livelli.
L'amore può manifestarsi come:
- amore romantico: caratterizzato dal desiderio emotivo e fisico per un'altra persona, dalla passione e dall'intimità
- amore familiare: riguarda i vari tipi di legami nella famiglia (genitori e figli, tra fratelli...) e si basa su connessioni profonde e senso di responsabità verso gli altri membri del nucleo familiare
- amore amicale: possono nascere amicizie molto forti, soprattutto se basate su una serie di importanti esperienze condivise
- amore verso sè: è la base della nostra autostima. Essere in grado di accettare e amare se stessi è la base per costruire relazioni sane e durature con gli altri
- amore universale: va oltre le nostre relazioni private e personali, è la sensazione di voler bene all'umanità in senso lato
A cosa serve l'amore?
L'amore svolge funzioni fondamentali sia a livello individuale che sociale. Tra queste funzioni troviamo:
- nascita, crescita e consolidamento delle relazioni: in ogni tipo di relazione, l'amore favorisce la collaborazione, il prendersi cura e la stabilità nella coppia o nel gruppo
- sostegno emotivo: l'amore dà sicurezza, favorisce una visione positiva di sè in chi ama e in chi è oggetto d'amore
- contribuisce alla riduzione dell'ansia e promuove il benessere generale
- crescita personale: le relazioni affettive basate sull'amore sincero ci permettono di fare esperienza di noi stessi nella relazione con l'altro, di confrontarci, facendoci crescere giorno dopo giorno
- sopravvivenza e riproduzione: l'amore genitoriale permette ai figli di ricevere le cure necessarie per crescere in salute e con un senso di sicurezza e fiducia
- coesione sociale: l'amore permette la formazione di reti di supporto a cui possiamo appoggiarci nei momenti di maggior difficoltà
I motivi dell'amore
Perchè si ama?
Amare è sia un bisogno che un piacere: bisogno di dare e ricevere, piacere di dare e ricevere. Su entrambi questi versanti, ogni giorno ci misuriamo con i nostri bisogni/desideri di vicinanza emotiva e connessione con altri, di sostegno psicologico e materiale.
Gli effetti dell'amore
Gli effetti di questa emozione si manifestano su più livelli:
- livello psicologico: quando ci sentiamo amati e apprezzati, la nostra autostima migliora, come la fiduicia in noi stessi. L'amore ci fa sentire di avere un valore per come siamo, ci aiuta a superare meglio le difficoltà, e a proteggerci da aspetti ansiosi o depressivi
- livello emotivo: l'amore è fonte appagamento e felicità, favorisce l'attenzione verso gli altri e i comportamenti empatici, ci permette di provare un senso di appartenenza e connessione, stabilità e sicurezza
- livello comportamentale: una sana e stabile relazione ci dà una base sicura, supporto e incoraggiamento nel raggiungere i nostri obiettivi, ci dà anche una maggiore motivazione
- livello fisiologico: il supporto emotivo e l'intimità con un'altra persona riducono lo stress, relazioni sane e stabili favoriscono una migliore salute a livello cardiovascolare, del sistema immunitario, e longevità
- livello sociale: l'amore porta alla cooperazione e ai comportamenti altruisitici, con l'effetto di creare un ambiente stabile, sicuro e solidale
Gestire-favorire l'amore
L'amore è un'emozione che può essere favorita sia nella creazione di nuove connessioni, sia all'interno di una relazione già presente. Richiede impegno e la messa in atto di comportamenti che promuovano il legame.
Di seguito, alcuni modi per favorire e sostenere questa emozione:
- comunicazione onesta e aperta: prestare attenzione al partner, quando manifesta bisogni e desideri, esprimere i sentimenti senza timore, affrontare il conflitto cercando soluzioni che possano soddisfare entrambi. L'evitamento del problema porta a incomprensioni e risentimento
- qualità del tempo: trovare spazi per condividere attività o piccoli momenti, per l'intimità fisica ed emotiva
- dimostrare l'affetto: gesti affettuosi, come baci e abbracci, e parole di affetto favoriscono la costruzione del legame
- reciproco supporto: immedesimarsi nell'altra persona ed essere emotivamente presenti permette di condividere le esperienze e di dare e ricevere supporto nei momenti difficili
- obiettivi comuni: lavorare insieme per raggiungere degli obiettivi comuni aiuta a rafforzare il legame
- rispettare lo spazio dell'altro: per una sana relazione è importante trovare un adeguato equilibrio tra tempo insieme e tempo separato
- accettazione: una buona relazione si costruisce attraverso la accettazione di ciò che l'altro è, con i suoi pregi e difetti. I tentativi di cambiare l'altro sono inutili e possono portare al fallimento della relazione
- attenzione ai dettagli: ricordare cosa è importante per l'altro, una piccola sorpresa o un gesto inaspettato aiutano a consolidare e ravvivare la relazione
L'amore richiede un impegno continuo e consapevole che consiste nel dedicare tempo, attenzioni e cura della relazione e al partner, e in senso più ampio alle persone verso cui si prova affetto. Amare ed essere amati ha profondi e benefici effetti su vari aspetti della nostra vita.
La gelosia
La gelosia è un'emozione che comprende, combinandoli, tratti di ansia, insicurezza, paura, rabbia, desiderio, preoccupazione per la possibile perdita di un affetto e che l'affetto possa essere rivolto ad un'altra persona. Può riguardare la relazione di coppia come anche relazioni familiari, amicali o lavorative.
A cosa serve la gelosia?
La gelosia svolge alcune funzioni fondamentali:
- protegge la relazione: ci segnala quando la relazione è minacciata e ci spinge a prendere eventuali provvedimenti, volti a proteggere e rinforzare il legame
- migliorare se stessi: ci aiuta a crescere quando, entro certi limiti, lavoriamo su noi stessi per essere meno possessivi e fare in modo che la relazione possa essere un luogo sicuro e soddisfacente per noi e per l'altro
- valutare la relazione: sentire gelosia è il segnale che la relazione è importante
- indicare i limiti: la gelosia segnala all'altro partner quali sono i comportamenti accettabili, oltre ai quali non deve andare rapportandosi con altre persone
I motivi della gelosia
La gelosia emerge quando si avverte la minaccia reale o immaginaria per una relazione per noi importante. Tra le cause più comuni della gelosia, molto variabili da persona a persona, troviamo:
- insicurezza: scarsa fiducia in se stessi e bassa autostima
- esperienze passate: aver subito un tradimento o essere stati lasciati sono esperienze che possono renderci più gelosi per la paura di subire un'altra perdita
- confronto: il confronto può farci desiderare di avere quello che hanno le altre persone, come se fosse meglio di quello che abbiamo noi
- dipendenza affettiva: la dinamica della dipendenza affettiva si basa sul possesso dell'altro, alimenta di conseguenza una maggiore vulnerabilità alla gelosia per paura di perdere il partner
Gli effetti della gelosia
La gelosia può avere effetti sul comportamento, sul corpo, sulle relazioni, attraverso:
- comportamenti controllanti: quando abbiamo paura di perdere l'altro o di essere traditi, può manifestarsi la tendenza a monitorare le attività del partner
- sospettosità: quando il timore di essere stati traditi porta a fare al partner continue domande per sapere dove è stato, con chi...
- accuse di tradimento senza prove concrete
- ritiro emotivo: si tratta di una modalità difensiva che consiste nel mettere distanza emotiva per proteggersi
- stress e disturbi psicofisici: ansia, tensione, problemi digestivi e del sonno
- compromissione della fiducia: i comportamenti di controllo, rassicuranti nell'immediato, possono minare la fiducia all'interno della relazione
- conflittualità: incomprensioi e litigi sono frequenti quando uno dei partner è troppo geloso
Gestire la Gelosia
Gestire la gelosia richiede un certo autocontrollo e lo sviluppo di una consapevolezza che ci permetta di capire quando è troppa e quando può essere necessario un aiuto professionale.
Di seguito, alcuni suggerimenti pratici:
- accettazione: per quanto fastidiosa, la gelosia deve essere riconosciuta e accolta, evitarla non fa altro che rinforzare le paure
- comunicazione: parlare dei propri timori con il partner aiuta a ridimensionare la gelosia, a costruire una maggiore fiducia reciproca
- lavorare sulla propria autostima: talvolta la gelosia nasce dalle nostre insicurezze più che da situazioni reali, dalla paura di essere lasciati e abbandonati. Una maggiore autostima ci consente di avere meno timori e di pensare in modo più lucido alla relazione con l'altro. Se ci sentiamo meno vulnerabili possiamo fidarci un pò di più
- cercare supporto: se la gelosia diventa un problema per noi stessi o per la relazione e diventa fonte di sofferenza eccessiva, chiedere un aiuto professionale serve a comprendere il problema e ad avere strumenti efficaci per gestirla e riportarla a livelli in cui questa emozione può essere una risorsa e non un ostacolo
La gelosia ha la funzione di proteggere e dare stabilità alle relazioni. Se è eccessiva può condurre a comportamenti controllanti e possessivi che danneggiano la relazione. Riconoscerla e affrontarla con strategie adeguate, ci permette di costruire e mantenere legami sani e solidi, trasformandola in una opportunità di crescita.
L'invidia
L'invidia include sentimenti di inferiorità, frustrazione, rabbia, risentimento, desiderio e ammirazione verso qualcuno che possiede qualcosa che noi desideriamo.
A cosa serve l'invidia?
L'invidia emerge quando ci confrontiamo con gli altri e sentiamo di avere qualcosa in meno rispetto a loro. Può riguardare ogni ambito della vita: qualità della persona, successo, relazioni, aspetto fisico, famiglia...
Per quanto provare invidia sia sgradevole, questa emozione serve a stimolarci verso il miglioramento di noi stessi e il raggiungimento dei nostri obiettivi.
I motivi dell'Invidia
I motivi per cui proviamo invidia possono essre:
- bassa autostima: se non abbiamo una buona immagine di noi stessi, tendiamo a vedere negli altri le caratteristiche che vorremmo avere, e l'invidia si amplifica
- confronto sociale: la tendenza a confrontarsi con gli altri può far emergere sentimenti di inferiorità e provocare invidia
- esperienze passate: ingiustizie subite o privazioni possono renderci vulnerabili all'invidia
Gli effetti dell'Invidia
L'invidia può avere i seguenti effetti:
- ostilità, critiche o sabotaggi verso chi è oggetto di invidia
- autocommiserazione
- evitamento delle persone invidiate
- tentare di imitare chi invidiamo
- problemi relazionali: l'invidia può creare tensioni e conflitti, e danneggiare le relazioni
- stress, ansia e sentimenti depressivi
- riduzione dell'autostima, con conseguente insoddisfazione di sè e scarsa fiducia nelle proprie capacità
Gestire l'invidia
Tra i suggerimenti per gestire questa emozione troviamo:
- accettazione dell'invidia: negare questa emozione è controproducente, si finisce con l'amplificarla. Bisogna riconoscerla e comprenderla dentro di sè.
- evitare di confrontarsi con gli altri: il confronto ci porta quasi sempre a vedere le cose "buone" dell'altro e quelle "non buone" in noi
- portare l'attenzione su se stessi: focalizzarsi sui propri interessi e le proprie capacità
- lavorare sulla propria autostima: riconoscere il proprio valore è un antidoto naturale contro l'invidia
- cercare supporto: per avere nuove prospettive e nuovi punti di vista che ci consentano di andare oltre
L'invidia può avere effetti disastrosi sul nostro benessere e sulle nostre relazioni. Per questo è importante conoscere questa emozione, per poterla utilizzare come strumento di crescita, ripulita dal suo potenziale distruttivo. Gestita in modo adeguato può diventare una forza costruttiva verso il cambiamento positivo.
La vergogna
La vergogna è un'emozione complessa che fa sentire un misto di umiliazione, senso di colpa, rimorso e imbarazzo.
A cosa serve la vergogna?
Questa sgradevolissima emozione ha alcune funzioni molto importanti:
- regolazione del comportamento: ci fa sentire quando un comportametno è inappropriato, permette di tenere il nostro comportamento in linea con le regole e le norme sociali
- miglioramento e crescita personale: ci fa riflettere su noi stessi per migliorare il nostro comportamento
I motivi della vergogna
Sentiamo vergogna quando:
- ci percepiamo inadeguati rispetto agli standard o alle aspettative sociali
- viviamo come un fallimento personale il fatto di non aver raggiunto i nostri obiettivi
- subiamo commenti e critiche negative da parte degli altri
Gli effetti della vergogna
La vergogna può avere una serie di effetti negativi:
- diminuzione dell'autostima
- senso di inadeguatezza
- ansia e sentimenti depressivi
- evitamento di situazioni che possono esporci al giudizio altrui e alla vergogna
- tensione muscolare, alterazioni della sudorazione, rossore
Gestire la vergogna
Per gestire al meglio questa emozione è importante:
- imparare a riconoscerla e accettare che si tratti di un'emozione naturale e che tutti provano
- permettersi di provare comprensione verso se stessi, come faremmo per un'altra persona nella stessa situazione
- identificare eventuali pensieri o convinzioni che alimentano la vergogna
- lavorare sull'autostima: le persone con bassa autostima sono più vulnerabili alla vergogna
- confidarsi con persone di fiducia: aiuta a ridimensionare il senso di vergogna
- chiedere supporto qualificato: serve a comprendere l'origine della vergogna, a sviluppare delle strategie per affrontarla e a fare in modo che questa emozione sia al nostro servizio e non contro di noi
Avere a che fare con la vergogna può essere faticoso ma comprenderla ci permette di liberarci di un peso che a volte è veramente gravoso. Se ben gestita, ci permette di crescere e di migliorare le nostre relazioni.
La colpa
La colpa è un'emozione complessa che comprende sentimenti di pentimento, rimorso, autocondanna, senso di responsabilità e desiderio di riparazione.
Svolge un ruolo significativo nella regolazione del comportamento e delle relazioni sociali.
A cosa serve la colpa
La colpa ha una serie di funzioni importanti:
- salvaguardia delle relazioni: ci spinge a chiedere scusa, a recuperare quando si ferisce un'altra persona
- regola il comportamento: ci porta a modificare il nostro comportamento quando è inadeguato
- coesione sociale: il senso di colpa che sentiamo quando violiamo le norme sociali svolge da rinforzo per le norme stesse, portando ad una maggiore coesione sociale
I motivi della colpa
Ci sentiamo in colpa quando:
- sentiamo di avere trasgredito a norme morali o sociali (ferire una persona, mentire...)
- provochiamo un danno: arrecare un danno ad altri ci fa sentire in colpa e responsabili anche se la nostra azione non è stata intenzionale
Gli effetti della colpa
Il senso di colpa può appesantirci in vari modi e può avere effetti:
- a livello emotivo: rimorso, ansia, tristezza, insicurezza
- a livello di comportamento: la colpa ci spinge a chiedere scusa
- a livello sociale: in senso positivo quando è possibile la riparazione, in senso negativo quando porta a tensioni interne o relazionali
Gestire la colpa
Per gestire il senso di colpa bisogna:
- riconoscere e accettare la colpa come emozione normale
- evitare l'autogiudizio rigido: tutti sbagliamo prima o poi
- comprendere che cosa ci ha portato a provare il senso di colpa, spesso non è così chiaro
- quando possibile, riparare all'eventuale danno provocato, chiarire malintesi
- considerare la colpa come uno strumento per migliorare se stessi
- comunicare il proprio vissuto a persone di fiducia
- chiedere aiuto professionale: per comprendere le cause della colpa, se il senso di colpa è pressante e si fa fatica a capirne l'origine
- se il senso di colpa provoca ansia, si possono utilizzare le tecniche di rilassamento
Riconoscere il senso di colpa e comprenderne le origini è importante per gestire questa emozione in modo efficace e migliorare noi stessi e le nostre relazioni. Una colpa eccessiva, gestita in modo inadeguato, può portare a problemi relazionali e ad utilizzare un metro di giudizio estremamente rigido verso se stessi: in questo caso la colpa opera contro di noi attraverso la costante autocritica