Attacchi di panico
Cosa è l'attacco di panico?
E' un’ondata intensa e improvvisa di disagio, ansia o paura, che può partire da uno stato di ansia già presente o da uno stato di calma, e raggiunge il picco in pochi minuti. Consiste nello sperimentare un senso di catastrofe o morte imminente, si ha paura senza sapere bene di cosa, fino alla paura di impazzire. Si tratta di sensazioni estremamente intense, spesso invalidanti, che possono durare tra i dieci e trenta minuti, dopo di che ci si sente esausti. Infatti, durante la crisi, l'organismo deve mobilitare una gran quantità di energie psicofisiche.
Molte persone sperimentano un attacco di panico una o due volte nella vita. Solo una parte di loro svilupperà però un vero e proprio disturbo di panico (che si verifica quando gli attacchi di panico si ripetono), pari a una percentuale del 2-4% della popolazione generale.
Sintomi dell'attacco di panico
L'esperienza di un attacco di panico può variare molto da persona a persona e tra i sintomi più comuni si trovano:
- mancanza d'aria, senso di soffocamento, con conseguente iperventilazione che peggiora a sua volta i sintomi
- paura e nervosismo
- dolore al petto
- aumento della frequenza cardiaca
- vertigini
- sintomi gastrointestinali, nausea
- brividi o sudorazione eccessiva
- paura di perdere il controllo
- paura di morire
- stordimento
- senso di confusione
- senso di svenimento
Il disagio provocato dagli attacchi di panico comprende molte manifestazioni fisiche molto intense, che coinvolgono organi vitali. Di conseguenza c'è spesso e comprensibilmente, la paura di essere affetti da gravi patologie cardiache o respiratorie con l'accesso al pronto soccorso. Gli attacchi di panico non sono pericolosi, anche se prima di fare una diagnosi di Disturbo di Panico, è opportuno escludere cause o patologie mediche.
Ad accompagnare il malessere dell'attacco di panico possono insorgere problematiche depressive, paura del giudizio e vergogna.
Dopo un attacco di panico...
L’attacco di panico si risolve spontaneamente lasciando la persona stanca e spossata. Successivamente possono insorgere pensieri e preoccupazioni tipiche:
- ansia anticipatoria: è la paura della paura, cioè la paura che l'attacco si ripresenti. Questo porta in un circolo vizioso nel quale una attivazione fisiologica innocua viene percepita in modo pericoloso (per esempio, "...mi sta venendo un infarto") e provoca un incremento di attivazione che porta davvero ad avere l'attacco di panico
- evitamento: segue l'ansia anticipatoria. Consiste nell'evitare attivamente ogni situazione che possa essere alla base di un attacco di panico (recarsi in luoghi chiusi, volare, guidare, prendere un ascensore, andare in luoghi pubblici,...)
Come posso aiutarti?
Il tipo di trattamento può dipendere dalla gravità e dalla frequenza delle crisi di panico. Si può intervenire con:
- sostegno psicologico: per dare un significato a quanto sta accadendo, per affrontare il vissuto di colpa e vergogna che spesso accompagna gli attacchi di panico, per lavorare sulla propria autostima, per imparare ad ampliare il campo delle attività ristrettosi a causa degli attacchi di panico, per comprendere che la crisi, per quanto forte, si risolve
- training autogeno: per avere uno strumento da utilizzare quando sta per presentarsi una crisi, in caso di attacchi di lieve entità. Si tratta di una serie di esercizi da eseguire in sequenza, per favorire il rilassamento psicofisico
- intervento farmacologico: può rendersi necessario integrare l'aiuto psicologico con una terapia farmacologica, individuata attraverso una consulenza psichiatrica, quando gli attacchi sono frequenti e di forte entità
E' possibile abbinare i vari tipi di approccio, in base alla richiesta e agli obiettivi posti.